Al via il corso gratuito ECM per infermieri dedicato all’assistenza delle persone con SLA del territorio marchigiano, con una particolare attenzione al domicilio. Promosso da AISLA e dal Centro Clinico NeMO Ancona, punto di riferimento sul territorio marchigiano per la cura delle malattie neuromuscolari, con il patrocinio dall’Agenzia Regionale Sanitaria delle Marche, il corso intende rafforzare le competenze infermieristiche per assistere la persona con SLA, costruendo un ponte efficace tra l’assistenza ospedaliera e quella domiciliare, grazie anche alla figura del nurse coach.
Il corso si svolgerà tra giugno e settembre 2025, offrendo 26 crediti ECM attraverso 20 ore di formazione mista: lezioni in modalità FAD sincrona e incontri in presenza, presso l’Auditorium Totti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona.


“La formazione deve essere condivisa – sottolinea Michela Coccia, direttore clinico del NeMO Ancona – L’iniziativa che offre AISLA e Regione Marche per la formazione degli infermieri, in particolare per coloro che sul territorio andranno ad operare al domicilio dei pazienti insieme ai clinici del centro di riferimento, è veramente un’occasione unica, non solo per il passaggio di competenze, ma proprio per lo scambio e la conoscenza reciproci e, quindi, per la condivisione di obiettivi.”
Con un focus pratico ed un approccio interdisciplinare, a guidare il percorso formativo saranno i professionisti del Centro NeMO Ancona, insieme agli esperti AISLA, con un programma che affronta i temi fondamentali per l’assistenza a persone con SLA, tra i quali:
- Mobilizzazione e posture
- Gestione della disfagia
- Nutrizione enterale e gestione degli ausili
- Gestione delle vie respiratorie
- Prevenzione delle lesioni da decubito
- •Sonno e qualità della vita
- Cure Palliative
- Organizzazione degli interventi tra ospedale e territorio
Con una partecipazione di oltre 95 iscritti, il primo modulo si è aperto giovedì 5 giugno nell’aula virtuale con i docenti del NeMO di Ancona:
Emanuele Costantini, medico neurologo del Centro, ha introdotto la SLA come paradigma delle patologie neurologiche complesse: “Formare gli infermieri sulla SLA è un atto di responsabilità e di vicinanza. Investire nella formazione significa rafforzare la rete territoriale, dare risposte concrete a bisogni complessi e garantire equità di accesso alla cura, anche nelle aree interne. Dove ci sono infermieri preparati, c’è un sistema che sa prendersi cura. Non significa soltanto trasmettere nozioni cliniche, ma costruire una cultura della cura che sappia affrontare la complessità, la fragilità e l’umanità di una delle patologie neurodegenerative più devastanti.“
Lucia Pettinari, specialista in Medicina Interna dell’Area Respiratoria, ha approfondito gli aspetti clinici legati alla ventilazione non invasiva e invasiva, la gestione delle emergenze respiratorie e della tracheotomia: “Formare infermieri alla gestione della SLA significa prepararli ad affrontare una malattia complessa e profondamente impattante, fornendo loro gli strumenti per non avere paura della fragilità, per sostenere chi perde giorno dopo giorno funzioni vitali ma non la propria dignità. Significa prepararli ad essere presenza, forza e competenza quando le cure non possono guarire, ma possono ancora fare la differenza. Fare la differenza nella vita di chi a noi si affida significa valorizzare ogni giorno le persone, noi stessi e il nostro operato.”
La presa in carico della persona e della sua famiglia in tutte le sue dimensioni rimane la cornice entro la quale le competenze assistenziali sono costruite. Perché formare significa prendersi cura, insieme.
