L’Armenia incontra il modello NeMO

Il Ministro Torosyan ed il Ministro Locatelli all’Ospedale Niguarda e al Centro Clinico NeMO Milano, riferimento per la cura e la ricerca sulle malattie neuromuscolari.

Il Ministro Torosyan ed il Ministro Locatelli all’Ospedale Niguarda e al Centro Clinico NeMO Milano, riferimento per la cura e la ricerca sulle malattie neuromuscolari.

Milano, 25 novembre – Nel cuore del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, il Centro Clinico NeMO ha accolto ieri pomeriggio la visita istituzionale del Ministro del Lavoro e Affari Sociali armeno Arsen Torosyan, con il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli. Nell’ambito della visita ufficiale al nosocomio milanese, si è voluto far conoscere da vicino il luogo che, da diciassette anni, rappresenta un punto di riferimento nazionale ed internazionale per la cura e la ricerca sulle malattie neuromuscolari e neurodegenerative.

Ad accogliere la delegazione, il presidente dei Centri Clinici NeMO, Marco Rasconi, con il direttore Generale, Paolo Lamperti e il direttore clinico-scientifico della sede milanese, la prof.ssa Valeria Sansone. E per l’Ospedale Niguarda erano presenti, tra gli altri, il direttore generale Alberto Zoli e la direttrice sociosanitaria Laura Zoppini.

La visita ufficiale si inserisce nel percorso di cooperazione tra Italia e Armenia, rafforzato dal memorandum d’intesa firmato a Yerevan lo scorso giugno proprio dal Ministro Locatelli, con l’obiettivo di sviluppare progetti condivisi e scambi di buone pratiche per la tutela dei diritti delle persone con disabilità. In questo quadro, l’unicità del modello NeMO è stata individuata come esempio virtuoso, capace di unire conoscenza ed esperienza clinica, multidisciplinarietà concreta e innovazione terapeutica, per patologie rare e complesse come la Sla, la Sma e le distrofie muscolari, per le quali non c’è ancora una cura risolutiva.

Accompagnata dell’équipe clinica e degli operatori, la delegazione ha incontrato pazienti e famiglie, ha visitato gli spazi dove quotidianamente si realizza la presa in carico al fianco della persona, cuore dell’identità del modello NeMO. Un approccio che ha portato oggi alla costruzione del network nazionale, con otto sedi, contribuendo alla realizzazione di una rete di cura e ricerca riconosciuta anche a livello internazionale.

Ed i numeri lo confermano. Solo nell’ultimo anno, infatti, il NeMO di Milano ha preso in carico oltre 1.500 adulti e bambini e, attraverso il Clinical Research Center, ha al suo attivo la gestione di 74 studi di ricerca clinica, osservazionali ed interventistici, inclusi quelli di fase 1, grazie ai quali il farmaco in studio viene somministrato per la prima volta all’uomo per verificarne in prima battuta sicurezza e tollerabilità. Ad oggi sono 120 i pazienti del NeMO Milano che hanno avuto accesso ai nuovi trattamenti di cura approvati.

Il Centro, inoltre, è presidio per le malattie rare di Regione Lombardia, è riconosciuto Centro ERN (European Reference Network) per le malattie neuromuscolari ed è l’unico centro europeo a far parte dell’Executive Board del Neuromuscular Study Group, il consorzio scientifico internazionale impegnato nello sviluppo della ricerca sulle patologie neuromuscolari.

La visita che abbiamo avuto il privilegio di accogliere conferma il valore del dialogo tra Paesi che scelgono di mettere al centro le persone – sottolinea Marco Rasconi, presidente dei Centri Clinici NeMO – Condividere la nostra esperienza clinica e scientifica significa essere al servizio delle Istituzioni per contribuire a rispondere ai bisogni reali delle famiglie e generare, insieme, nuove opportunità di accesso alla cura per chi vive le nostre patologie. Perché nessuno rimanga indietro”.

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