La Poesia Del Dono

Al NeMO Trento diventa poesia la cerimonia di consegna di un sollevatore per la gestione dei pazienti. 

È la gioia del donare quella che si è respirata al Centro Clinico NeMO Trento in questi giorni. Ed è il racconto di un’amicizia che, quando incontra una malattia come la SLA, diventa opportunità per porsi al servizio degli altri. Perché il desiderio di bene diventa la risposta al dolore, mettendo a disposizione di una comunità talento, creatività e passione. 

Ed è così che l’arte del Comm. Gennaro Riccio, per tutti “il maresciallo poeta”, si fa servizio non solo per l’amico, che sta affrontando la sfida con la Sclerosi Laterale Amiotrofica, ma per tutti i pazienti del Centro NeMO Trento. 

Già luogotenente dell’Arma dei Carabinieri dal 1972, il Comm. Riccio si è occupato per 20 anni del Nucleo investigativo di Trento, prima come addetto e poi come comandante; ha ricoperto il ruolo di Comando della stazione della città, fino ad essere responsabile del nucleo Carabinieri della Banca d’Italia di Trento. Il suo servizio nell’arma si è unito alla sua passione per la poesia e la scrittura, che mette da sempre a disposizione della comunità. 

Grazie ai proventi del suo ultimo libro Il canto del Riccio Pungente… ma straordinariamente elegante, il “maresciallo poeta”, infatti, ha scelto di donare a NeMO un nuovo sollevatore verticalizzante; ausilio preziosissimo per consentire la mobilitazione in sicurezza di ogni paziente in degenza.

Un dono che rende concreto l’impegno solidale di una vita spesa per il bene del territorio trentino. Socio delle sezione di Trento dell’UNCI – Unione Nazionale Cavalieri d’Italia, il Comm. Riccio ha consegnato il dono con una cerimonia ufficiale al Centro NeMO, alla presenza del Cav. Pierlorenzo Stella, vicepresidente nazionale; del Cav. Rino Angheben, segretario provinciale, del Cav. Vincenzo Fiumara, responsabile delegazione Valsugana e Primiero, del Cav. Pisano Davide, presidente nazionale del collegio dei proibiviri, di Elisa Stella, responsabile donne della sezione UNCI di Bolzano, insieme a loro Alessandra Coser, delegata di AISLA, sede Trentino-Alto Adige. 

Di fronte al bene che ogni giorno ci viene dimostrato dalla comunità, non possiamo che esserne grati – sono le parole del Dott. Riccardo Zuccarino, Direttore Clinico del Centro NeMO Trento – Grazie al cuore grande del Comm. Riccio, abbiamo in reparto un sollevatore che ci permette di agire sulla valorizzazione dell’autonomia residua, effettuando i trasferimenti dei pazienti nell’assistenza quotidiana, in modo agevole, confortevole e in sicurezza”

Gesti di bene che si rinnovano e che acquistano significato perché parte di una storia di valore che accomuna. La presenza ufficiale di UNCI, da anni ambasciatori di AISLA, ha contribuito anche all’avvio del Centro Clinico NeMO Trento, nel rendere casa gli spazi che ogni giorno sono dediti alla cura e all’assistenza dei pazienti e delle loro famiglie.

E allora i gesti scanditi dal cerimoniale ufficiale di consegna del dono diventano simboli di quel bene scambiato. Le strette di mano; i sorrisi dietro le mascherine; gli occhi commossi del Comm. Riccio quando dedica una sua poesia al Centro NeMO, cantata sulle note della celebre canzone di “o surdato ‘nnamorato”; gli sguardi orgogliosi dei famigliari; il silenzio rispettoso e grato del               dr. Zuccarino, direttore Clinico di NeMO Trento, insieme ai suoi operatori; gli applausi che vorrebbero abbracciare e ridurre le distanze. Gesti che raccontano la gioia di essere nella stessa storia, nella quale ciascuno è chiamato a fare la sua parte. 

Grazie di cuore al “maresciallo poeta” che, con la leggerezza della sua anima da artista, ci ha ricordato la poesia del donare, ciascuno nella modalità che è chiamato a fare.

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