Zuccarino Negli Usa: “Nemo Manca, Ma Tornero’ Pieno Di Opportunita’ Per Voi”

NeMO è un mondo fatto anche di storie di vita, quelle dei nostri pazienti e quelle degli operatori. Vite in cui gli aspetti personali e professionali si fondono, scendendo l’una a patti con l’altra.

E’ il caso del nostro Dottor Riccardo Zuccarino, Fisiatra del NeMO Arenzano, partito da pochi giorni per gli Stati Uniti, in Iowa, lasciando per un anno il suo quotidiano per poter crescere professionalmente ancora di più.

Riccardo: chi è il Dott. Zuccarino? Raccontaci di te.

Ho 42 anni e sono sposato con Alessandra. Ho due bimbi di 8 e 6 anni: Beatrice ed Edoardo, i miei preziosi tesori.  Ho scelto di studiare medicina perché mi è sempre piaciuta la relazione con le persone ed il potermi dedicare agli altri; e poi sono un uomo curioso, un medico lo deve essere. Mi sono così innamorato della Neurologia ed, essendo sportivo, anche di tutto il mondo dell’Ortopedia e della Medicina dello Sport. La Fisiatria, infine, mi permetteva di unire tutte le mie passioni e i miei interessi.

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Ed è da qui che sei entrato in contatto con il mondo delle malattie neuromuscolari, giusto?

Esatto. Durante la specialità, che a Genova ha un taglio molto neurologico, sono entrato in contatto con il mondo delle malattie neuromuscolari ed è stata subito amore. Per me essere medico in questo campo vuol dire mettersi in gioco con i pazienti, con la famiglia ed i colleghi, ed essere pronto a vedere i problemi da più punti di vista, ascoltando i pazienti e i loro problemi.

Che è esattamente in puro spirito NeMO.

NeMO permette di fare questo a 360 gradi, creando le condizioni per accogliere i pazienti e le loro famiglie e sapendo che in un modo o nell’altro altro riuscirai a dare risposte, a prenderli in carico ed accompagnarli con l’amore di una famiglia. Da noi i pazienti non si sentono più soli e sanno che ci sono persone pronte ad aiutarli.

E soprattutto non sentono quasi di essere tra le corsie di un reparto.

Concordo a pieno. Infatti a tal proprosito, proprio recentemente un paziente è rimasto così entusiasta della nostra accoglienza e presa in carico che mi ha detto che gli sembrava di non essere nemmeno in Italia. Nel mio cuore porto sempre l’affetto che tutti ci dimostrano sentendosi come in famiglia. È un orgoglio poter vedere che i pazienti quasi non si rendono conto di essere in ospedale e spesso dimenticano le loro disabilità.

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Per un anno sarai lontano dai tuoi pazienti e dal mondo di NeMO. Ma l’avventura negli USA sarà un altro grande traguardo di crescita, bellezza e professionalità aggiunta. Raccontaci qualcosa in più.

In America, e precisamente all’Università di Lowa City, approfondirò la presa in carico di una neuropatia periferica ereditaria conosciuta come Charcot Marie Tooth. La scelta è nata grazie all’opportunità che NeMO mi ha dato di partecipare ad un circuito internazionale sulla gestione delle malattie neuromuscolari (Muscle Study Group). Durante questa esperienza mi è stata proposta questa fantastica opportunità, che ci permetterà di crescere dal punto di vista scientifico, creando ulteriori possibilità di sviluppo dei nostri lavori per cercare di dare sempre nuove e aggiornate risposte ai pazienti.

NeMO me lo porterò nel cuore, mi mancherà il calore di tutto il fantastico gruppo di Arenzano che ti abbraccia e non ti lascia più, nemmeno quando sei dall’altra parte del mondo!

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