Innovazione tecnologica al servizio delle persone: il Made in Italy nel settore ausili

Guidare un’automobile per la prima volta. Quanti di voi erano spaventati e un po’ sopraffatti in quel momento? Capire il funzionamento meccanico del veicolo prima e buttarsi nel traffico poi possono essere vissuti come un’avventura o come un trauma. Come tutti gli esempi di innovazione tecnologica che cambiano l’ambiente che ci sta intorno, all’inizio ci sembrano strani, scomodi e quasi superflui, mentre un attimo dopo non si può più farne a meno. 

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Ci permettono di andare dove vogliamo, di scoprire nuovi mondi, di entrare in contatto più facilmente con gli altri.

Per una persona che affronta una malattia neuromuscolare, spesso degenerativa, la difficoltà di movimento è la più evidente e lesiva dell’autonomia della persona. Uno dei protagonisti del percorso di riabilitazione e cura, che affianca le terapie per contrastare le difficoltà, è l’ausilio alla mobilità.

 

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Tale dispositivo può essere personale (carrozzina, plantare, bastone, braccio meccanico) o ambientale (ascensore, impianto di domotica, ecc.) e permette di migliorare la qualità della vita quotidiana della persona affetta da malattia neuromuscolare. All’inizio la rifiuta, poi essa entra a far parte del quotidiano, permettendo di accorciare le distanze, un po’ come un aeroplano o un’automobile. La sua produzione e il suo design coinvolge un intero settore, emergente, innovativo, che sta introducendo un livello di estetica e di qualità tutto italiano, là dove fino a pochi anni fa non si vedeva oltre la funzionalità.

Dal design for all ai makers: movimenti dell’innovazione

 

Il buon design abilita, il cattivo design disabilita

dice il fondatore e designer Paul Hogan, che ha dato vita al movimento Design For All, nato in Irlanda nel 1993 ed espanso negli anni in tutto il mondo.

In Italia si declina prima come Istituto Italiano per il Design e la Disabilità e negli ultimi anni come associazione Design For All Italia: essa promuove la formazione e la progettazione di design accessibile. Grazie a tale movimento la cultura progettuale ha cominciato a cambiare, introducendo, anche solo marginalmente corsi di design e progettazione accessibile nelle Università come per esempio al Politecnico di Milano e a quello Torino.

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Alcune archistar hanno preso a cuore il tema e hanno disseminato le città italiane di esempi che dimostrano come l’accessibilità possa essere oggetto stesso dell’architettura (si veda l’esempio del Museo del Novecento di Milano). I designer, invece, hanno rivisitato gli ausili, ripensandoli come accessori di moda e introducendo colori e dettagli che li hanno trasformati in oggetti di design (come per esempio l’Able to Enjoy).

Gli ausili trovano anche ampio spazio in importanti fiere dedicate al tema della sanità (come la più conosciuta Exposanità) e al tema dell’innovazione tecnologica (come Maker Faire Rome). Sono proprio i Makers, movimento che riunisce appassionati di tecnologia e del fai-da-te in tutto il mondo condividendo conoscenze specializzate e laboratori, che hanno dato un vero scossone al settore, accelerando la ricerca e l’investimento sul lato IT degli ausili per le persone.

Il Made in Italy vicino al Centro Clinico NeMO:

il caso ITOP

Il Centro Clinico NeMO, fondato dalle associazioni dei pazienti nel 2008 per occuparsi della cura e dell’assistenza delle persone affette da malattie neuromuscolari, lavora proprio grazie all’utilizzo di ausili alla mobilità e dell’innovazione tecnologica in grado di accelerare il processo di cura e di reinserimento nel tessuto sociale del paziente.

Tra le Aziende vicine a NeMO, spicca, nel settore ausili, ITOP SPA Officine Ortopediche, che proprio nel 2018 ha compiuto 40 anni di attività. Oltre a essere un’azienda Made in Italy, leader nel settore, ha dimostrato, proprio in occasione del suo quarantesimo anno di attività, che, al centro della propria attività imprenditoriale, ci sia spazio anche per iniziative di responsabilità sociale.

Durante l’Open Weekend ITOP, tenutosi a Palestrina questo maggio, l’azienda ha promosso 3 giorni di attività tra cui convegni sulle innovazioni scientifiche e tecnologiche, screening gratuiti, attività sportive inclusive tra cui una corsa podistica e chrono handbike solidale. Oltre a tale importante dimostrazione di attenzione verso il tessuto sociale che accoglie e cresce l’azienda, ITOP ha voluto testimoniare con un’erogazione liberale l’apprezzamento verso le attività dei Centri Clinici NeMO e cominciare una partnership che ha un solo scopo: migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie neuromuscolari.

LE INTERVISTE DI NEMO  SCARICA L'INTERVISTA A FRANCESCO MATTOGNO  FONDATORE DI ITOP S.p.A. OFFICINE ORTOPEDICHE