Il finanziamento dei progetti clinici: fiore all’occhiello delle aziende italiane

Scegliere di impiegare parte delle proprie risorse nella sostenibilità ambientale, impegnarsi (anche economicamente) per il migliorare le condizioni lavorative e per accrescere il benessere dei dipendenti, finanziare progetti a scopo benefico tramite il supporto economico al lavoro degli enti del Terzo Settore. Sono solo alcune delle attività che rientrano nel più grande tema della responsabilità sociale d’impresa (CSR) che, come abbiamo già avuto modo di analizzare, ricopre ormai un ruolo fondamentale all’interno delle strategie di sviluppo di molte aziende di tutto il mondo.

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Un problema di fondo, un’alternativa possibile

Tuttavia, specie quando si tratta di elargire fondi a organizzazioni senza scopo di lucro, non è sempre facile capire quali sono i risultati effettivamente raggiunti dal progetto in termini di impatto sociale, oppure, una volta ricevuti report dettagliati, riuscire a condividere i risultati con CDA e collaboratori perché non sempre la causa benefica è condivisa a tutti i livelli.

Per far fronte a possibili perplessità e assicurarsi che il proprio impegno sociale ed economico porti a risultati quantificabili, molte aziende scelgono dunque di dedicare i propri sforzi economici al sostegno di attività legate al territorio. L’esempio più concreto, in questo senso, è quello dei progetti clinici per la cura della persona.

 

Perché finanziare un progetto clinico sul territorio

Perché finanziare un progetto clinico sul territorio

Supportare enti che operano in ambito clinico-medico è una scelta per dare piena concretezza alla propria responsabilità sociale d’impresa. I progetti clinici, infatti, prendono forma attraverso una serie di obiettivi specifici, come l’acquisto di strumentazioni biomedicali, la presenza di personale specializzato, l’erogazione di borse di studio per giovani medici e così via. Tutte azioni per le quali lo sforzo economico è chiaramente quantificabile e che, pertanto, risultano anche facilmente valutabili dal punto di vista realizzativo.

Un discorso come questo, imperniato cioè sulla misurabilità degli obiettivi raggiunti attraverso i finanziamenti dei progetti clinici, è a maggior ragione valido qualora l’ente di cui si è deciso di abbracciare e condividere i valori operi a stretto contatto con il territorio. In questo caso, infatti, i tempi e le distanze ridotte consentono alla no profit di impiegare tali stanziamenti in progetti pratici con risultati già nel breve periodo, per lo più legati tanto al personale quanto ai pazienti che sul territorio lavorano, vivono e usufruiscono dei servizi erogati e in questa situazioni; le aziende partner possono effettuare attività di monitoraggio e recarsi fisicamente presso la struttura che stanno contribuendo a far crescere.

 

Come finanziare un progetto clinico NeMO

I casi concreti possono essere molteplici, soprattutto in favore di una realtà dinamica come il Centro Clinico NeMO.

Quest’ultimo è, infatti, un centro ad alta specializzazione, pensato per rispondere in modo specifico alle necessità di pazienti, di tutte le età, affetti da malattie neuromuscolari come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), le distrofie muscolari e l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA). Si tratta di patologie che interessano 40.000 persone in tutto il Paese, altamente invalidanti e che hanno un grave impatto sociale, in quanto caratterizzate da lunghi e complessi percorsi di cura.

La presa in carico dei pazienti NeMO e delle loro famiglie richiede strutture all’avanguardia, un team multidisciplinare altamente specializzato e continua ricerca clinica. I Centri, collocati all’interno di contesti ospedalieri, sono gestiti da Fondazioni Onlus: Fondazione Serena Onlus per i centri di Milano, Arenzano (GE) e Roma e Fondazione Aurora Onlus per il Centro di Messina. Grazie a tale governance possono essere tramite diretto delle istanze delle associazioni pazienti e migliorare fattivamente la qualità della vita del paziente e della sua famiglia.

La crescita e la sostenibilità dei Centri a tale livello di specializzazione è supportata non solo dalle istituzioni che credono nel progetto ma anche dal sostegno di privati e aziende che nel corso degli anni hanno contribuito in questo modo:

  • Nuovi spazi ambulatoriali, riabilitativi o operativi

Cosa c’è di più bello che poter vedere con i propri occhi un area del Centro Clinico NeMO crescere e poter accogliere ogni giorno i pazienti, dai più piccoli ai più anziani, per i loro percorsi di cura?

Tutti i Centri Clinici sono caratterizzati da un’attenzione al dettaglio per dare comfort e gioia ai pazienti ricoverati es. attraverso i colori e arredamenti.

“Mi ha colpito la passione, la competenza, il modello sostenibile di un’associazione che non solo lavora al proprio interno come eccellenza scientifica, ma cerca di istruire, di portare le competenze anche al di fuori di questo centro. Abbiamo deciso di finanziare la palestra perché Fondazione Vodafone crede nell’attività sportiva come mezzo di riabilitazione e di inclusione sociale.” Gianluca Marini, CdA Fondazione Vodafone GUARDA LA VIDEO INTERVISTA

  • Borsa di studio per la formazione medica;

Supportare l’assunzione di giovani medici, sostenendo il loro percorso formativo tramite una borsa di studio finanziata o prevedere figure di medici professionisti le cui prestazioni non sono riconosciute dal Sistema Sanitario Nazionale, crea beneficio per i pazienti dei Centri Clinici NeMO e per l’intera comunità che può beneficiare della vicina presenza di una figura altamente specializzata.

«Crediamo nel progetto Nemo in quanto per mission “migliorare la qualità della vita dei malati” siamo molto attenti a realtà che attuano una gestione coscienziosa e strutturata del paziente fragile. La sanità del nostro Paese deve realmente organizzare un percorso di continuità terapeutica tra ospedale e territorio. La creatività di soggetti privati motivati, in grado di fornire servizi di accompagnamento del paziente cronico e fragile fuori dalle strutture ospedaliere, ossia a domicilio, è lo stimolo per rendere attuabile tale evoluzione. Le esperienze come il progetto Nemo, non solo permettono una gestione di qualità della cura, ma determinano anche un vantaggio economico per il sistema sanitario che, rafforzando tali esperienze, può attivare importanti economie di scala, generate dalla riduzione dei costi inerenti i ricoveri impropri, relativi le riacutizzazioni dei pazienti fragili». Claudio Petronio, Direttore Commerciale Centrale Italia & Sud Est Europa Vivisol.

  • Sostenere un progetto specifico

I progetti clinici e sociali di NeMO sono tutti caratterizzati da un alto grado di partecipazione del paziente e tengono conto non solo degli aspetti clinici, di assistenza e cura, ma anche degli aspetti, talvolta sottovalutati, che ruotano intorno alla qualità della vita e all’inclusione sociale di chi è affetto da malattia.

Per questo motivo i progetti NeMO puntano molto sui sentimenti di gioia e condivisione, dall’alto ritorno sociale ed emotivo che possono dare risultati sorprendenti.

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